giovedì 6 settembre 2012

Entrare in un capolavoro

Questo è il mio primo post in un blog serio. Ne ho tenuto uno solo a 13 anni ed era poco interessante. 

Un primo post è sempre un primo passo in un nuovo mondo e io il mio voglio compierlo sulle note del Valzer n°2 di Shostakovich che apre lo stupendo (ed ultimo) capolavoro di Stanley Kubrick, "Eyes Wide Shut".
Come avrete notato la prima parola di questo stupendo titolo, Eyes, è anche il nome che ho dato a questo blog, poichè gli occhi ci permettono di comprendere la magia del cinema e lo spettacolo teatrale a cui assistiamo ogni giorno.

E' la vista il senso che domina Eyes Wide Shut, con la sua percezione immediata di ciò che ci accade intorno ma anche con gli inganni che può costruire. Nel film abbiamo un rigido Tom Cruise, medico affermato e ricco, ma anche tremendamente insicuro, con la sua splendida moglie, Nicole Kidman, che in una stupenda scena iniziale ambientata durante un sontuoso ballo dell'alta società ci mostrano quanto la loro fedele unione sia in realtà fallace, in balia dei sensi dei due protagonisti. 
Ci vengono mostrate le fantasie maschili e femminili, incarnate da una coppia di accattivanti modelle e da un ricco ungherese dai modi galanti. Già dalla prima scena entriamo nel vivo della questione che Kubrick vuole affrontare: cosa rende gli uomini e le donne diversi dal punto di vista più basso e primordiale? e cosa invece lì accomuna e li tiene uniti? 

L'opinione del regista è chiara già alcune scene dopo: la moglie Alice rivela al marito di aver desiderato di tradirlo, tempo prima, con un giovane ufficiale di marina veduto solo di sfuggita, ma che l'aveva al punto colpita ed eccitata da divenire il protagonista dei sogni più selvaggi della donna. La carica passionale e di coinvolgimento emotivo della donna sovrasta quella dell'uomo, sia perchè può essere scatenata da elementi molto più semplici e innocui sia perchè si amplifica col passare del tempo crescendo come un rampicante e avvelenandole la ragione. Bill è sopraffatto dal racconto della moglie, non tanto all'idea del tradimento, ma all'idea che la moglie possa provare un desiderio così sconfinato, tale da non poter essere soddisfatto.

Qui comincia il viaggio di Bill, alla ricerca di un piacere ugualmente forte e con esso la possibilità di soddisfare la moglie. 
Si, detta così sembra molto semplice. In realtà questo aspetto basso e istintivo offre un'enorme quantità di spunti e riflessioni sul rapporto uomo-donna e sulla sessualità in generale, motivo per cui leggere fino a qui non è servito molto, ve lo dico. E neanche leggere oltre questa riga forse vi farà entrare nella pelle del film. L'unica soluzione è cercarlo e guardarlo, assaporando le piccole geniali sfumature che Kubrick ci offre ad ogni nuovo sguardo su questo film.

Che cosa affronta Bill in questo film? La tentazione? La paura? Mette alla prova i suoi limiti? 
Guardate questo film e lo scopriremo nel prossimo post.

A.



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